S. Francesco Saverio SJ
16 July 2012
CATEGORIEPeople
TAGFrancesco Saverio (Javier 1506 – isola di Sancian 1552) è detto “il San Paolo delle Indie”. La sua opera missionaria fu, infatti, decisiva per lo sviluppo del cristianesimo moderno in tutta la macro-regione dell’Asia meridionale. La Chiesa lo celebra come patrono principale dei missionari. Il suo percorso di vita non fu però così lineare.
Originario della Navarra, Francesco è compagno di stanza d’Ignazio di Loyola e di Pietro Favre, al tempo dei loro studi a Parigi. Se tra Ignazio e Pietro nasce subito un’intesa, Francesco mantiene a lungo una dura diffidenza verso il nobile Basco, che da cavaliere è stato un nemico dell’indipendenza politica della Navarra. Inoltre, Francesco è deciso a perseguire le sue ambizioni di carriera. Perciò i pii propositi d’Ignazio sono per lui degli ostacoli. A un certo punto, però, il suo cuore è vinto dalla testimonianza dell’affetto disinteressato che i suoi due coinquilini nutrono per il Cristo.
Quando i primi gesuiti si stabiliscono a Roma, Francesco è quasi da subito inviato in India, ma come per sbaglio. Il gesuita che avrebbe dovuto partire al suo posto cade infatti ammalato. Francesco si trova così ad affrontare lunghi e pericolosi viaggi e gli imprevisti dell’incontro con popolazioni così diverse: dai poveri pescatori delle coste dell’India ai nobili intellettuali del Giappone. Inoltre, ha a che fare con i commercianti europei che perseguono i loro interessi senza troppi scrupoli. In tutto questo lo sostiene il sapersi collaboratore della missione del Cristo: intere popolazioni ascoltano il Vangelo per la prima volta. Un importante aiuto gli viene anche dalla solida amicizia con gli altri gesuiti, ravvivata dallo scambio di lettere.
Quando Francesco muore a 46 anni, ha percorso più di 62.000 chilometri in soli 10 anni. E’ alle porte della Cina, dove pure avrebbe voluto annunciare il Vangelo.
Share
1506
S. Francesco Saverio SJ
Francesco Saverio (Javier 1506 – isola di Sancian 1552) è detto “il San Paolo delle Indie”. La sua opera missionaria fu, infatti, decisiva per lo sviluppo del cristianesimo moderno in tutta la macro-regione dell’Asia meridionale. La Chiesa lo celebra come patrono principale dei missionari. Il suo percorso di vita non fu però così lineare.
Originario della Navarra, Francesco è compagno di stanza d’Ignazio di Loyola e di Pietro Favre, al tempo dei loro studi a Parigi. Se tra Ignazio e Pietro nasce subito un’intesa, Francesco mantiene a lungo una dura diffidenza verso il nobile Basco, che da cavaliere è stato un nemico dell’indipendenza politica della Navarra. Inoltre, Francesco è deciso a perseguire le sue ambizioni di carriera. Perciò i pii propositi d’Ignazio sono per lui degli ostacoli. A un certo punto, però, il suo cuore è vinto dalla testimonianza dell’affetto disinteressato che i suoi due coinquilini nutrono per il Cristo.
Quando i primi gesuiti si stabiliscono a Roma, Francesco è quasi da subito inviato in India, ma come per sbaglio. Il gesuita che avrebbe dovuto partire al suo posto cade infatti ammalato. Francesco si trova così ad affrontare lunghi e pericolosi viaggi e gli imprevisti dell’incontro con popolazioni così diverse: dai poveri pescatori delle coste dell’India ai nobili intellettuali del Giappone. Inoltre, ha a che fare con i commercianti europei che perseguono i loro interessi senza troppi scrupoli. In tutto questo lo sostiene il sapersi collaboratore della missione del Cristo: intere popolazioni ascoltano il Vangelo per la prima volta. Un importante aiuto gli viene anche dalla solida amicizia con gli altri gesuiti, ravvivata dallo scambio di lettere.
Quando Francesco muore a 46 anni, ha percorso più di 62.000 chilometri in soli 10 anni. E’ alle porte della Cina, dove pure avrebbe voluto annunciare il Vangelo.
Storia della Compagnia
- All
- Curiosities
- Events
- People
- Stories