S. Giuseppe Pignatelli SJ
16 July 2012
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TAGJosé Pignatelli y Moncayo nasce il 27 dicembre 1737 a Saragozza (Spagna) e muore il 15 novembre 1811 a Roma.
A seguito dell’espulsione dei gesuiti dalla Spagna nel 1767, si imbarca da Saragozza verso Civitavecchia. Poi, a causa di un’ulteriore espulsione, si trasferisce a Ferrara e di lì a Bologna dove pratica attivamente l’apostolato della conversazione spirituale.
Per il nucleo crescente di vecchi gesuiti e di giovani pretendenti che si gli si radunano intorno, per il prestigio che gode presso i due sovrani borbonici di Parma e di Napoli, per il suo operare in Italia dove risiede il Sommo Pontefice e, soprattutto, per la fama della sua santità, è Pignatelli che merita il titolo di principale restauratore della Compagnia di Gesù.
A questo compito si dedica corpo e anima da quando, il 6 luglio 1797, rinnova la sua professione solenne nella nelle mani del P. Luigi Panizzoni, viceprovinciale in Italia del vicario generale della Russia Bianca [LINK].
Maestro dei pretendenti e successivamente provinciale, riorganizza la Compagnia di Gesù nei regni di Napoli e Sicilia con antichi gesuiti italiani e spagnoli, insieme alle nuove vocazioni che stanno nascendo in Italia.
Dopo aver trascorso due anni a Napoli, è costretto a rifugiarsi a Roma dove tratta ripetutamente con Pio VII gli assunti della Compagnia di Gesù, dedicandosi al governo della provincia dispersa d’Italia, alla vita interiore, alla direzione spirituale e al soccorso degli indigenti.
Gli si riconoscono, come virtù eminenti, lo spirito di orazione, la resistenza di fronte ai lavori e alle persecuzioni, e la sua illimitata fiducia in Dio.
È beatificato da Pio XI nel 1933 e canonizzato da Pio XII nel 1954.
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1737
S. Giuseppe Pignatelli SJ
José Pignatelli y Moncayo nasce il 27 dicembre 1737 a Saragozza (Spagna) e muore il 15 novembre 1811 a Roma.
A seguito dell’espulsione dei gesuiti dalla Spagna nel 1767, si imbarca da Saragozza verso Civitavecchia. Poi, a causa di un’ulteriore espulsione, si trasferisce a Ferrara e di lì a Bologna dove pratica attivamente l’apostolato della conversazione spirituale.
Per il nucleo crescente di vecchi gesuiti e di giovani pretendenti che si gli si radunano intorno, per il prestigio che gode presso i due sovrani borbonici di Parma e di Napoli, per il suo operare in Italia dove risiede il Sommo Pontefice e, soprattutto, per la fama della sua santità, è Pignatelli che merita il titolo di principale restauratore della Compagnia di Gesù.
A questo compito si dedica corpo e anima da quando, il 6 luglio 1797, rinnova la sua professione solenne nella nelle mani del P. Luigi Panizzoni, viceprovinciale in Italia del vicario generale della Russia Bianca [LINK].
Maestro dei pretendenti e successivamente provinciale, riorganizza la Compagnia di Gesù nei regni di Napoli e Sicilia con antichi gesuiti italiani e spagnoli, insieme alle nuove vocazioni che stanno nascendo in Italia.
Dopo aver trascorso due anni a Napoli, è costretto a rifugiarsi a Roma dove tratta ripetutamente con Pio VII gli assunti della Compagnia di Gesù, dedicandosi al governo della provincia dispersa d’Italia, alla vita interiore, alla direzione spirituale e al soccorso degli indigenti.
Gli si riconoscono, come virtù eminenti, lo spirito di orazione, la resistenza di fronte ai lavori e alle persecuzioni, e la sua illimitata fiducia in Dio.
È beatificato da Pio XI nel 1933 e canonizzato da Pio XII nel 1954.
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