P. Angelo Secchi SJ
16 July 2012
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TAGIl P. Angelo Secchi (Reggio Emilia 1818 – Roma 1878) è uno dei più importanti astrofisici della storia. Tra l’altro, scopre che le stelle possono essere ricondotte a quattro tipi fondamentali in base alla loro composizione spettrale (cioè ai colori che compongono la luce che emettono). Inoltre, è considerato il fondatore della meteorologia italiana. Un meteorografo da lui inventato gli vale una medaglia d’oro all’esposizione universale di Parigi, nel 1867. Dopo che le truppe del Regno d’Italia entrano a Roma nel 1870, i religiosi sono espulsi dalla città e i loro edifici, tra i quali il Collegio Romano, diventano proprietà dello Stato. Tuttavia, data la notorietà internazionale del padre Secchi, gli si permette di rimanere a Roma e di proseguire le ricerche che conduce nel suo osservatorio. Tale osservatorio, egli stesso aveva voluto farlo costruire al di sopra della falsa cupola della chiesa del Sant’Ignazio, in ragione della stabilità che gli enormi pilastri dell’edificio donavano agli strumenti d’osservazione.
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1818
P. Angelo Secchi SJ
Il P. Angelo Secchi (Reggio Emilia 1818 – Roma 1878) è uno dei più importanti astrofisici della storia. Tra l’altro, scopre che le stelle possono essere ricondotte a quattro tipi fondamentali in base alla loro composizione spettrale (cioè ai colori che compongono la luce che emettono). Inoltre, è considerato il fondatore della meteorologia italiana. Un meteorografo da lui inventato gli vale una medaglia d’oro all’esposizione universale di Parigi, nel 1867. Dopo che le truppe del Regno d’Italia entrano a Roma nel 1870, i religiosi sono espulsi dalla città e i loro edifici, tra i quali il Collegio Romano, diventano proprietà dello Stato. Tuttavia, data la notorietà internazionale del padre Secchi, gli si permette di rimanere a Roma e di proseguire le ricerche che conduce nel suo osservatorio. Tale osservatorio, egli stesso aveva voluto farlo costruire al di sopra della falsa cupola della chiesa del Sant’Ignazio, in ragione della stabilità che gli enormi pilastri dell’edificio donavano agli strumenti d’osservazione.
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