P. Alessandro Valignano SJ
16 July 2012
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TAGNasce il 7 febbraio 1539 a Chieti e muore il 20 gennaio 1606 in Cina, a Macao.
Nel 1573 il Padre Generale Mercuriano lo nomina visitatore dell’India e del Lontano Oriente. La sua vita trascorre tra Giappone, Cina e India, fondando il collegio di Macao come centro di appoggio per le missioni. Nel 1577 riesce a stabilire un contatto con i cristiani di San Tommaso (siro-malabari) che continuerà nel tempo. Lavora senza riposo per formare un clero indigeno in India, anche se si oppone all’ammissione degli indiani, incluso bramani, nella Compagnia di Gesù.
Sul piano organizzativo, per mantenere il contatto con Roma, obbliga ciascuna comunità a scrivere lettere annuali che servono anche a far conoscere la missione in Europa. Oltre al patronato portoghese, per aiutare i collegi organizza una raccolta di elemosine con la Santa Sede.
Chiede con urgenza l’invio di più missionari dall’Europa e da’ direttrici sulla formazione culturale e linguistica di almeno un anno di durata. In Giappone cerca di formare leader ecclesiastici e secolari nella regione e di costituire così una chiesa giapponese indipendente; in appoggio a questo piano, redige un ampio piano pedagogico preparando una propria Ratio Studiorum [LINK] basata sulla formazione umanista con il latino e il giapponese come nucleo.
Rispetto ai metodi missionari, Valignano segue l’orientazione di Francesco Saverio [LINK]. Così come Matteo Ricci [LINK], che ha inviato in Cina, scrive un cerimoniale per il Giappone. Da’ inizio alla letteratura giapponese cristiana.
Molti dei suoi sforzi avranno una grande influenza nell’attitudine missionaria di tutta la Chiesa.
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1539
P. Alessandro Valignano SJ
Nasce il 7 febbraio 1539 a Chieti e muore il 20 gennaio 1606 in Cina, a Macao.
Nel 1573 il Padre Generale Mercuriano lo nomina visitatore dell’India e del Lontano Oriente. La sua vita trascorre tra Giappone, Cina e India, fondando il collegio di Macao come centro di appoggio per le missioni. Nel 1577 riesce a stabilire un contatto con i cristiani di San Tommaso (siro-malabari) che continuerà nel tempo. Lavora senza riposo per formare un clero indigeno in India, anche se si oppone all’ammissione degli indiani, incluso bramani, nella Compagnia di Gesù.
Sul piano organizzativo, per mantenere il contatto con Roma, obbliga ciascuna comunità a scrivere lettere annuali che servono anche a far conoscere la missione in Europa. Oltre al patronato portoghese, per aiutare i collegi organizza una raccolta di elemosine con la Santa Sede.
Chiede con urgenza l’invio di più missionari dall’Europa e da’ direttrici sulla formazione culturale e linguistica di almeno un anno di durata. In Giappone cerca di formare leader ecclesiastici e secolari nella regione e di costituire così una chiesa giapponese indipendente; in appoggio a questo piano, redige un ampio piano pedagogico preparando una propria Ratio Studiorum [LINK] basata sulla formazione umanista con il latino e il giapponese come nucleo.
Rispetto ai metodi missionari, Valignano segue l’orientazione di Francesco Saverio [LINK]. Così come Matteo Ricci [LINK], che ha inviato in Cina, scrive un cerimoniale per il Giappone. Da’ inizio alla letteratura giapponese cristiana.
Molti dei suoi sforzi avranno una grande influenza nell’attitudine missionaria di tutta la Chiesa.
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