Cosa sono i voti di sacrestia?
17 July 2012
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TAGQuando arriva il momento in cui un gesuita viene incorporato nell’Ordine (cioè quando accolto in maniera definitiva come membro) egli è chiamato a fare una professione solenne pubblica, cioè davanti all’assemblea ecclesiale. Pronuncia i tradizionali tre voti di fronte all’Ostia consacrata, per consegnare la sua vita interamente nelle mani di Dio. Una volta terminata la celebrazione e rientrato in sacrestia, il gesuita fa altri cinque voti semplici di fronte a un ristretto gruppo di confratelli. Per questo si chiamano voti di sacrestia. Egli promette di non cercare posizioni di autorità né nella Compagnia né nella Chiesa, e di riportare ai superiori coloro che invece lo facessero. Promette inoltre di non cambiare la legislazione della Compagnia se non per renderla più stringente e di ascoltare i consigli della Compagnia in caso di nomina all’episcopato.
Non si tratta di voti segreti. Il carattere riservato di questi voti dicono semplicemente il desiderio di ogni gesuita: quello di cercare di vivere una vita più umile possibile, lontano dalla ricerca del potere e sempre più centrata nella sequela di Cristo povero, umile e casto.